L’adeguamento al regolamento europeo per la protezione dei dati personali (GDPR), obbligatorio per tutte le aziende che trattano dati personali relativi alle persone fisiche, in prima battuta è stato percepito da molte imprese come un mero adempimento obbligatorio, e ad esso sono state immediatamente ricollegate le conseguenze svantaggiose connesse ai costi legati all’investimento indispensabile a garantire la compliance.
Se i costi sono certamente reali e vanno affrontati, è anche vero che il percorso continuo di adeguamento al GDPR, a fronte dell’investimento di adeguate risorse, promette e consente all’impresa di cogliere nuove opportunità, evitare i costi connessi ai rischi presenti e sottovalutati e acquisire vantaggi competitivi rispetto alla concorrenza.
L’adeguamento al GDPR è innanzitutto un vero e proprio investimento in innovazione, rappresenta un momento in cui procedere ad un’analisi complessiva dei processi aziendali, valutare le criticità e pianificare azioni correttive che rimettano in equilibrio o che accrescano la produttività aziendale; da questo punto di vista è un concreto stimolo all’innovazione nell’impresa, che consente certamente di comprendere in profondità i meccanismi e le prospettive del proprio business model, di salvaguardare l’azienda da rischi sottostimati e da costi imprevisti, e di incrementare la produttività attraverso eventuali tagli di spesa improduttiva che dovesse essere evidenziata dall’analisi dalla quale prende avvio il processo di adeguamento.
Non è raro individuare task e processi interni inefficienti o rischi fino a quella fase ignoti solo nel momento in cui vengono condotte analisi approfondite, magari da parte di enti terzi, per scopi estranei a quelli di ordinaria gestione aziendale, come avviene in caso di processi avviati per ottenere certificazioni o per la produzione di documentazione e reportistica richiesta nell’ambito di collaborazioni B2B e per la partecipazione a network d’imprese.
Non è raro neanche individuare ipotesi in cui il flusso delle informazioni e i percorsi di raccolta, immagazzinamento e gestione dei dati non risultino adeguatamente o affatto tracciati, e dunque assistee all’emersione dei rischi di perdita o distorsione di questi dati.
E’ poi frequente, anche tramite l’intervento di con consulenti esterni specializzati e certificati nella consulenza IT e GDPR come Netlux, individuare percorsi e strumenti di gestione dell’informazione e dell’impresa non ancora implementati che permettano la trasformazione delle inefficienze in vantaggi competitivi, proprio grazie al proficuo confronto con le più aggiornate best practice implementate in ambito IT dalle aziende più innovative, note e sperimentate dai consulenti d’impresa.
Il supporto di un consulente specializzato che possa offrire una visione olistica rispetto alla sicurezza delle informazioni si rivela in ogni caso essenziale al fine di accompagnare le imprese nell’assunzione di misure di Cyber Security conformi alla normativa GDPR, mettere in campo misure e strumenti operativi di integrazione ed analisi del business model idonei a garantire la totale sicurezza dei dati, e infine attestare le decisioni intraprese in caso di verifiche ispettive dell’Autorità di controllo.
E’ proprio in quest’ottica che il consulente per l’adeguamento al GDPR soccorre le aziende, disegnando il percorso da seguire e le best practice per l’aggiornamento dei processi di lavoro e di gestione del dato obsoleti e insicuri, salvaguardando asset strategici come le informazioni trattate ed il know how aziendale.
Un significativo vantaggio che deriva dall’adeguamento al GDPR è quello di incrementare il livello di fiducia nell’impresa e nel brand da parte della clientela: comunicando efficacemente le misure adottate dall’azienda per proteggere i dati personali ed i criteri di trasparenza utilizzati nella gestione dell’informazione è inevitabile ottenere un effetto positivo in termini di percezione di sicurezza ed affidabilità da parte dei consumatori e dei partner.
D’altronde l’adozione di un modello di gestione e controllo della privacy adeguato al GDPR consente anche di evitare i potenziali danni reputazionali e d’immagine correlati al trattamento illegittimo o inadeguato delle informazioni personali; danni che sono tutt’altro che irrilevanti per la maggior parte delle aziende contemporanee sotto il profilo operativo, economico e sanzionatorio.
Un vera e propria nuova opportunità è rappresentata dalla facoltà ascritta alle aziende di ottenere e dotarsi delle certificazioni di conformità al GDPR, che possono rappresentare un requisito o un fattore distintivo, e dunque un importante vantaggio competitivo, nella partecipazione a bandi pubblici e nella collaborazione con imprese di grandi dimensioni.